Premetto che faccio parte di quella vasta schiera di telespettatori che il 4 aprile 1978 furono folgorati dalla prima messa in onda del cartone animato giapponese Atlas Ufo Robot. Nel 2014, navigando sul web, ho scoperto che questo anime era tutt’altro che dimenticato, anzi ha generato analisi psicologiche interessantissime sui personaggi e sull’intento di Go Nagai di esplorare l’abisso e le contraddizioni dell’animo umano in modo impressionante, i suoi personaggi hanno caratterizzazioni psicologiche straordinarie e reali, poi si trovano sul web fanfiction, fan section, eccetera. Leggendo i racconti pubblicati su internet, ho cominciato anch’io, mantenendo per la maggior parte un tono umoristico. Logicamente il tutto va letto in chiave parodistica.
Racconti davvero gradevoli che scorrono strappando sorrisi. Ritroviamo i personaggi della serie alle prese non tanto con la guerra interplanetaria, ma soprattutto con problemi interpersonali, piccole seccature quotidiane, sovrani di pessimo carattere, principesse extraterrestri capricciose e seri scienziati con il pallino della lirica. Divertente, mai volgare.