Savino è un giovane inquieto che, giunto alla soglia della maturità e nauseato dalla banalità della società borghese in cui vive, non sa decidersi a impegnarsi in qualche cosa di concreto per il suo futuro. Mentre si aggira sfaccendato per le vie della sua cittadina, incorre in un incontro che sconvolgerà la sua esistenza futura. Una sua ex compagna di scuola, con la quale in passato aveva avuto superficiali incontri, lo avvicina salutandolo. Con lei c’è un’altra ragazza bellissima ma con un’aria strana che lo colpisce: Viola. Savino vorrebbe conoscerla ma l’amica lo avverte: Viola è pazza. Comunque lui cerca di incontrarla e questo gli viene facilitato dalla proposta del medico curante di lei che è interessato agli eventuali dialoghi tra la sua paziente e Savino. Viola è subito attratta dal giovane così diverso dagli altri e tra i due nasce uno strano amore. Savino, d’altra parte, è affascinato proprio dalla forma di pazzia della ragazza. Gli incontri si susseguono, parte nella villa della zia di lei nobildonna parte in ospedale dove via via la ragazza viene ricoverata, e si concludono con un travolgente amore. Però, man mano che Viola migliora con le cure mediche, la mente di Savino si incrina e lo porta sempre di più al rifiuto di ogni consuetudine e a strane convinzioni sulla sacralità degli alberi e dei boschi. La definitiva guarigione di Viola, che la conduce a una mentalità banale da ricca borghese, delude Savino e ne determina il crollo psichico fino a portarlo alla follia.