Anna ha modi rudi, affatto sdolcinati e una leggera menomazione fisica, ma sa essere anche affascinante e molto matura per i suoi diciassette anni. In quella cittadina del sud dell’Italia, alla fine degli anni ’50, non si rassegna passivamente ad interpretare il ruolo che la vita le ha assegnato. Affronta la sua esistenza e i dispiaceri che la accompagnano, culminati in una tragedia familiare, con forza e dignità, grazie alle quali e al suo grande senso di libertà, conoscerà non solo il rispetto e la giusta considerazione da parte del genere maschile, ma anche l’amore.