Due esseri umani, traditi con una sofferenza che arriva al midollo, si sentono non solo abbandonati, ma anche preda del mostro della depressione. La sera la propria casa vuota mostra lo specchio della solitudine, il buio all’aprire la porta non passa neanche accendendo le luci. La depressione ti mangia senza che tu possa accorgere, la solitudine ne è complice, ma in realtà sono gli affetti e l’amore che danno luce al proprio vivere. Si perde il piacere della pelle di essere accarezzata dal sole primaverile, dalla brezza marina, dal profumo dei fiori e si pensa di essere in colpa per non avere capito cosa poteva essere fatto per evitare questo crudele distacco. Aver creduto di aver fatto tutto quello che si poteva per la famiglia si confronta con la solitudine che fa comparire unaleggi tutto
Due esseri umani, traditi con una sofferenza che arriva al midollo, si sentono non solo abbandonati, ma anche preda del mostro della depressione. La sera la propria casa vuota mostra lo specchio della solitudine, il buio all’aprire la porta non passa neanche accendendo le luci. La depressione ti mangia senza che tu possa accorgere, la solitudine ne è complice, ma in realtà sono gli affetti e l’amore che danno luce al proprio vivere. Si perde il piacere della pelle di essere accarezzata dal sole primaverile, dalla brezza marina, dal profumo dei fiori e si pensa di essere in colpa per non avere capito cosa poteva essere fatto per evitare questo crudele distacco. Aver creduto di aver fatto tutto quello che si poteva per la famiglia si confronta con la solitudine che fa comparire una possibile colpa. Questo senso di colpa induce a credere di essere sbagliati, e scollarsi di dosso questa sensazione potrà avvenire solo vivendo gioia insieme ad un altro cuore. L’incontro tra Giuditta e Marco avviene per l’intercessione di comuni amici, dove il primo contatto tra loro si manifesta con un “vuoi un po’ d’acqua” senza pretese nascoste. Si trovano a parlare dell’uno e dell’altra, scoprendo di essere accomunati dalla sofferenza e dell’aver perduto parte di sé stessi nella solitudine. Conoscendosi un po’ di più scoprono di avere dentro di loro la voglia di tornare a vivere e di essere disponibili all’amore, anche se con tutte le reticenze e attenzioni per non cadere nell’olio bollente, ma con la volontà di essere accarezzati nell’anima. Quello che si apprestano a vivere è un amore maturo, leale e completo, che d’incanto riempie la loro vita, migliora il loro approccio verso il lavoro e gli fa raccogliere successi. La domanda che si può porre è questa: è l’amore che fa vivere completamente la propria vita o semplicemente il non voler stare da soli? Giuditta e Marco si trovano ad affrontare la ricchezza portata dal successo e con quella l’attenzione di che del malaffare fa il suo guadagno. Nuvole nere gli si affrancano e sono vissute nel terrore di perdersi, di vedere sparire quello che si era costruito con ogni minuto passato insieme. Le vicissitudini affrontate insieme rendono più saldo e importante la loro unione che li rende complementari e felici. L’amore vince.
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