La parola “Narcisismo” proviene dal mito di Narciso. Secondo il mito, Narciso era un bel giovane che rifiutò l’amore della ninfa Eco e come punizione fu destinato a innamorarsi della sua stessa immagine riflessa nell’acqua. Incapace di consumare il suo amore, Narciso rivolge lo sguardo rapito nello specchio di acqua, ora dopo ora, finché viene mutato nel fiore che ancora oggi porta il suo nome, il narciso. In questo libro ho voluto mettere in evidenza la tendenza e l’atteggiamento psicologico di chi fa di sé stesso, della propria persona, delle proprie qualità fisiche e intellettuali, il centro esclusivo e preminente del proprio interesse e l’oggetto di una compiaciuta ammirazione, restando più o meno indifferente agli altri, di cui ignora o disprezza il valore e le opere. Adler ha concettualizzato la “pulsione aggressiva” di Freud in aspirazione alla superiorità, al bisogno di elevare sé stesso e primeggiare secondo i propri scopi. Tale bisogno di sentirsi superiore deriverebbe da una necessità che ha origine nel sentimento di inferiorità tipicamente infantile.