Il Romanzo “Vita Campestre. Analisi del passato, presente e futuro” è la narrazione di fatti e circostanze realmente accadute in una famiglia povera di imprenditori agricoli. Il protagonista Luca, ultimo di quattro figli, in età molto giovane perde la madre, colpita dal morbo di Parkinson. Dopo indicibili sofferenze trascorse su una sedia a rotelle, a soli 60 anni, la donna salutò questo mondo, gettando la famiglia nello sconforto e nella disperazione. Dunque, in questo contesto povero, duro, arretrato, senza luce e acqua potabile nelle abitazioni e strade in terra battuta, fatto di stenti e privazioni, Luca, attraverso gli studi, portati avanti con sacrifici, riesce ad abbandonare quel mondo agricolo, nel quale aveva vissuto gli anni della sua gioventù, rimasti sempre nel suo cuore. Il romanzo rievoca il periodo buio degli anni ’50, ovvero il periodo post fascismo, quello industriale, post-industriale, sino all’intelligenza artificiale, facendo emergere il contrasto tra il passato, il presente e il futuro, semmai vi sarà. Il romanzo viene dedicato alla memoria della madre Argentina, faro illuminante, stella polare e motore propulsore della vita di Luca.