Alessandra Magrin propone nel suo libro la delineazione in chiave goliardica del profilo professionale della figura del barista basata sulla propria esperienza personale a contatto con una realtà che normalmente si presenta come un piccolo microcosmo con regole, codici morali, rapporti empatici e spirito collaborativo nonché laboratorio di socializzazione e convivenza civile. Il bar è stato da sempre un luogo di aggregazione in cui confluiscono differenti modelli di pensiero, un santuario di vita sociale e culturale in cui viene offerto ristoro al corpo e all’anima dalle preoccupazioni e fatiche quotidiane, il punto focale di ogni comunità nonché centro di connessione tra individui che condividono interessi e passioni. Tuttavia in questo libro tale locus amoenus diviene una giungla,leggi tutto
Alessandra Magrin propone nel suo libro la delineazione in chiave goliardica del profilo professionale della figura del barista basata sulla propria esperienza personale a contatto con una realtà che normalmente si presenta come un piccolo microcosmo con regole, codici morali, rapporti empatici e spirito collaborativo nonché laboratorio di socializzazione e convivenza civile. Il bar è stato da sempre un luogo di aggregazione in cui confluiscono differenti modelli di pensiero, un santuario di vita sociale e culturale in cui viene offerto ristoro al corpo e all’anima dalle preoccupazioni e fatiche quotidiane, il punto focale di ogni comunità nonché centro di connessione tra individui che condividono interessi e passioni. Tuttavia in questo libro tale locus amoenus diviene una giungla, un palcoscenico “bizzarro” in cui si incontrano e scontrano diversi modelli sociologici e comportamentali. La scrittrice presenta in maniera provocatoria il testo come un manuale in cui si offrono ad ogni barista semplici istruzioni e procedimenti per affrontare e superare con grande spirito di adattamento le difficoltà di questa professione, fin da tempo sottovalutata perché ritenuta un ripiego da tanti giovani “per sbarcare il lunario”. Grazie a questo libro il mestiere del barista viene fortemente rivalutato: da figura professionale poco apprezzata, diventa un acuto e esperto osservatore di linguaggi del corpo, di tratti comportamentali di individui di ogni tipo cercando quotidianamente di elaborare un profilo psicologico di quanti vengono a contatto con lui, che è quella che rimane l’unica alternativa per conoscere gli ostacoli e abbatterli evitando invece possibili atteggiamenti di scoramento e di rinuncia.
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